di Eleonora Cipolla

Nonostante le straordinarie evoluzioni che il melodramma ha affrontato sin dalla sua nascita, le diverse incarnazioni di Medea nell’opera lirica sono accomunate da alcune tipologie di versi, suoni e parole così come dall’utilizzo di specifiche figure retoriche. Strutture testuali che si riscontrano anche in altre figure femminili che, evidentemente, hanno tratto ispirazione dall’eroina tragica.
Proprio nell’analisi approfondita della figura di Medea all’interno della tradizione operistica italiana si immerge l’indagine presentata in questo volume, concentrandosi particolarmente sull’aspetto linguistico che emerge nei testi dei drammi musicali.
Il primo capitolo si dedica ad una panoramica generale dei libretti d’opera e, seguendo una prospettiva cronologica, fornisce chiare delucidazioni sul ruolo drammaturgico che le diverse parti del testo assumono in base alla metrica, alla sintassi e alla fonetica, avvalendosi di esempi tratti da opere di vari autori. Il secondo capitolo, il cuore pulsante di questa ricerca, presenta un’analisi dettagliata dei testi dei libretti che coinvolgono il personaggio di Medea, spaziando dal Seicento fino ai giorni nostri. Attraverso uno studio attento, si evidenziano le peculiarità testuali che caratterizzano la rappresentazione di Medea e si mettono in luce le trasformazioni che il personaggio ha subito nel corso dei secoli, riflettendo le influenze e gli sviluppi drammaturgici nel contesto dell’opera lirica. Il terzo capitolo, infine, offre uno sguardo d’insieme sulle figure femminili del melodramma che sono legate a Medea, mettendo in risalto le similitudini nella costruzione testuale e drammaturgica.