L’ECCIDIO DI ROCCAGORGA
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di Eleonora Piccaro
Secondo Antonio Gramsci se il fatto che dette origine alla cosiddetta “Settimana rossa” del giugno 1914, si ebbe ad Ancona “l’origine reale fu l’Eccidio di Roccagorga, tipicamente “meridionale”, e che si trattava di opporsi alla politica tradizionale di Giolitti, ma anche di tutti gli altri partiti, di passare immediatamente per le armi i contadini meridionali che elevassero anche una protesta pacifica contro il malgoverno e le cattive Amministrazioni di tutti i governi”.
Il 6 gennaio del 1913 a Roccagorga, paese dei Monti Lepini nell’attuale provincia di Latina, durante una manifestazione di contadini contro la cattiva amministrazione comunale, l’esercito apre il fuoco causando la morte di sette persone, tra cui due donne e un bambino, e il ferimento di altre quaranta.
Il giovane direttore dell’ “Avanti!” Benito Mussolini per settimane dedicherà alla tragedia rocchigiana inchieste, articoli e titoli memorabili, uno di questi “Assassinio di Stato” gli costerà un processo a Milano.
L’autrice ricostruisce gli eventi che si sviluppano tra il 1913 e il 1922, seguendo le vicende di tutti i protagonisti, attraverso documenti degli archivi giudiziari, della polizia e della stampa dell’epoca. Una pagina di storia significativa per il movimento contadino e operaio italiano, un evento che fece luce sulle dure condizioni di vita dei braccianti del Lazio meridionale e che cambiò per sempre l’identità politica del piccolo paese lepino.
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