Descrizione
Dalla prefazione di Susanna Camusso (segretario generale Cgil):
“A volte mi capita di essere fermata da giovani delegati, studenti o lavoratori che mi chiedono del Sindacato, di cosa voglia davvero dire farlo, come lo si fa e come si diventa un bravo sindacalista. Quello del sindacalista non è propriamente un lavoro. Prevede un’ampia dose d’impegno, qualche delusione e molte soddisfazioni che, nel caso del sindacato, si traducono nel riuscire o meno a portare a casa un risultato positivo per altre persone, per i lavoratori, per coloro che rappresentiamo. Una forte responsabilità, quindi, come spiega bene questo libro in cui Salvatore si racconta e racconta la sua storia nella Cgil seguendo il ritmo degli eventi pubblici e privati che hanno segnato la sua vita e la storia del suo territorio”.
Salvatore D’Incertopadre. Nato a Napoli il 14 novembre 1952, frequenta l’istituto tecnico per elettrotecnici A. Volta di Napoli. Nel 1971 s’iscrive alla facoltà d’ingegneria elettrotecnica dell’Università Federico II di Napoli. Il 2 luglio del 1979 si trasferisce a Latina per lavoro, avendo trovato un’occupazione come impiegato tecnico presso la Marconi Italiana di Cisterna. In seguito a quel trasferimento non termina gli studi universitari, pur avendo sostenuto più della metà degli esami previsti dal corso di laurea.
Iscrittosi alla Cgil nell’ottobre del 1979, fino al 1991 ricopre il ruolo di delegato sindacale in azienda. Nel 1991 è distaccato dalla Fiom-Cgil, iniziando la sua avventura di sindacalista nella segreteria della Fiom di Latina.
Nel luglio 1994 è eletto alla guida della Filcea Cgil, il sindacato dei chimici, e nel novembre del 2000 passa a condurre la Flai Cgil, il sindacato del settore agro-alimentare. Nel novembre del 2004 approda al vertice della Cgil pontina che guiderà fino al novembre del 2012. È sposato ed ha una figlia.
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